L’impegno : Non si può dimenticare

Fra le persone che hanno influenzato il percorso di Hayashida c’è suo nonno paterno, che ha direttamente vissuto la catastrofe atomica e le sue conseguenze. “All’epoca frequentava la scuola secondaria e, come tutti i ragazzi della sua età, doveva lavorare anche presso il cantiere navale per participare allo sforzo bellico”, ricorda. “Il 9 agosto, giorno del bombardamento di Nagasaki, si trovava in casa, nella periferia della città. È quindi davvero un caso che non sia stato esposto direttamente alle radiazioni. L’indomani, lo chiamarono dal centro città perché si recasse ad aiutare i soccorsi”. Per lungo tempo, il nonno ha rifiutato di parlare della sua terribile esperienza. Soltanto una volta, ha condiviso i suoi ricordi col nipote, ma ciò che rivelò in quella sola occasione fu sufficientemente impressionante per sconvolgere lo spirito del giovane. “Era incaricato della distribuzione del cibo. In questo modo è entrato in contatto diretto coi sopravvissuti”, racconta Hayashida. “Mi disse che fra la gente che faceva la coda, in molti non avevano più la pelle sul viso. C’era una donna che portava il suo bambino sulla schiena, senza rendersi conto che il piccolo era morto. Sono le sole cose che mi ha trasmesso direttamente. Chiaramente, voleva dimenticare quel trauma e mai mi ha raccontato ciò che ha provato in quei giorni”.
Oggi Hayashida coordina l’Appello Internazionale degli Hibakusha, una petizione che chiede la messa in vigore di un trattato internazionale per vietare ed eliminare le armi nucleari (http://hibakusha-appeal.net/index.html). “Sono stati innumerevoli gli appelli lanciati dalla fine della guerra, ma, nella maggior parte dei casi, le persone che promuovevano queste iniziative non erano dagli hibakusha. I militanti erano animati da ideologie e motivazioni diverse e hanno fatto sì che il fronte anti-nucleare fosse troppo frammentato”, spiega. “Recentemente, sono stato avvicinato da militanti più anziani che volevano andare aldilà delle vecchie divisioni e iniettare sangue nuovo nelle loro iniziative, soprattutto dopo aver visto ciò che gruppi studenteschi quali il SEALDs (Students Emergency Action for Liberal Democracy) sono stati capaci di fare nel corso degli ultimi due anni”.

Concepito dall’architetto Tange Kenzo, il cenotafio è stato eretto sull’asse della cupola del Memoriale della Pace. / Jérémie Souteyrat per Zoom Giappone

Secondo Hayashida, uno degli obiettivi degli hibakusha consiste nel creare un nuovo approccio più partecipativo per mobilitare le persone indipendentemente dalle loro posizioni politiche, ideologiche, religiose o anagrafiche. “Ho sempre trovato che il battersi gli uni contro gli altri fosse un grande spreco di energie”, dice. “I primi problemi sono apparsi nel 1955, durante la guerra fredda, quando un gruppo importante si è diviso fra quelli che sostenevano i test nucleari in Unione Sovietica e quelli che li disapprovavano. In seguito, ogni gruppo si è alleato a un diverso partito politico ed è finito sotto la sua influenza. Da quel momento si sono create due grandi organizzazioni anti-nucleari, che hanno purtroppo evitato accuratamente di lavorare insieme su un fronte comune”, rivela, dispiaciuto.
Questa situazione ha avuto conseguenze talvolta paradossali, fino a sfiorare il comico. “Nagasaki è una piccola città e esiste soltanto una grande sala per i congressi”, dice Hayashida. “Quando i due gruppi organizzano un incontro nello stesso giorno, il primo prenota il primo piano e l’altro gruppo, il secondo. I due gruppi si assomigliano talmente negli slogan e nel materiale che la maggior parte degli invitati finisce col confondersi e finire nel posto sbagliato”, racconta divertito. “Conosco questa situazione da diversi anni e rispetto ciò che queste persone hanno fatto nel corso degli ultimi decenni, ma continuo a non capire la loro opposizione”. Aldilà delle divisioni ideologiche, uno dei problemi più urgenti è sapere come continuare la campagna anti-armi nucleari, ora che la maggior parte degli hibakusha ha più di settant’anni e che il loro numero diminuisce costantemente.