Cinema : Un quartiere fondamentale

La farfalla sul mirino (Koroshi no rakuin) è stato un punto di svolta per la carriera di Suzuki Seijun. / DR

Questo film, prodotto tipico dei suoi anni, la cui trama è interrotta di continuo da persone che parlano di rivoluzione e liberazione sessuale, non ha riscosso molto successo.
Eppure si tratta probabilmente della miglior produzione cinematografica nella Shinjuku di fine anni ’60, perché trasmette fedelmente il fascino caotico del quartiere durante questi anni, a dir poco agitati. Sfortunatamente, il momento di sconvolgimento sociale e culturale del Giappone non è durato a lungo, la società dominante ha voltato le spalle al movimento studentesco e la polizia ha iniziato a reprimere ogni segno di dissenso. Due film girati a Shinjuku nel 1970 sono una chiara testimonianza di questo cambiamento: Shinjuku Mad (Shinjuku maddo) di Wakamatsu Koji e Stray Cat Rock e Female Boss (Nora-neko rokku : Onna banchô) di Hasebe Yasuharu. Wakamatsu aveva allora solo trentaquattro anni, ma era già un veterano, con alle spalle diciassette film in sette anni. Il suo controverso mix di film erotici, violenza e politica di sinistra radicale è riuscito ad attrarre ed allontanare il pubblico. Il suo Shinjuku Mad uscì nel momento in cui il movimento dissidente si radicalizzava, facendo sì che diversi gruppi di studenti fossero più interessati a combattere tra loro che contro l’establishment. Wakamatsu si serve della storia di un padre in lutto alla ricerca degli assassini di suo figlio per attaccare questi gruppi radicali che, nonostante la loro ideologia di sinistra, si ritrovano comunque a emulare l’atteggiamento oppressivo dello stato nei confronti dell’individuo. Il padre, dopo aver camminato per le strade di Kabukicho, incontrerà finalmente il responsabile della morte di suo figlio, Shinjuku Maddo, quest’ultimo gli dirà che rivoluzione non è altro che una parola vuota e che deve avvenire, ma solo per il suo interesse. I suoi compagni sembrano infatti più dei briganti che un gruppo di rivoluzionari. Sempre parlando di bande, la fine degli anni ’60 vede l’emergere di un nuovo genere molto diverso da quello dei tradizionali film di yakuza, un genere che vedrà in prima fila le attrici. Stray Cat Rock: Female Boss ne è un ottimo esempio. Benché il regista Hasebe Yasuharu abbia ammesso di essere stato ispirato da attivisti riunitisi vicino all’uscita ovest della stazione di Shinjuku, arrivando al punto di includere alcune canzoni di protesta nella colonna sonora, i protagonisti sono più interessati al controllo del territorio che al combattimento contro il Trattato di sicurezza USA-Giappone all’escalation del conflitto in Vietnam. Quasi a voler sottolineare la differenza con i film di Oshima e Wakamatsu, girati principalmente sul lato est della stazione, il film di Hasebe evidenzia la parte occidentale, dove il centro di trattamento delle acque di Yodobashi, appena chiuso, sarà rapidamente sostituito da una foresta di grattacieli (vedi p. 7). Questo film era stato progettato come una vetrina per la promettente cantante Wada Akiko, ma ha per lo più lanciato la carriera di attrice di Kaji Meiko. La serie Stray Cat Rock l’ha resa una vera e propria star.
Per quanto riguarda il movimento di protesta, la maggior parte delle fazioni studentesche è stata sconfitta, un gruppo di estremisti ha preferito tuttavia non arrendersi. Sostituirono a pietre e spranghe fucili e bombe ed entrarono in clandestinità, diventando di fatto dei terroristi. Nel 1972, Wakamatsu, di nuovo con l’aiuto del suo amico e sceneggiatore Adachi Masao (vedi p.12) appose il suo sigillo cinematografico su questo periodo unico, con un film che non mancò di polarizzare la società giapponese: l’Estasi degli Angeli (Tenshi no kokotsu). Il film inizia con un attacco a un deposito di armi americano, assaltato da un’unità rivoluzionaria che continuerà a correre a capofitto verso la sua fine apocalittica. Il gruppo sarà dilaniato dal tradimento e dalla paranoia dei suoi membri, portandoli a combattersi l’un l’altro. La scena finale, in cui i terroristi ancora vivi vagano per le strade di Tokyo per piazzare le loro bombe, è uno dei momenti più potenti ed indimenticabili della produzione di Wakamatsu e dell’intera New Wave giapponese. Il film fu molto dibattuto quando la stazione di polizia di Shinjuku, presa di mira nel film, subì più tardi un vero attentato, alla vigilia di Natale dello stesso anno. Wakamatsu Koji fu quindi accusato di aver incoraggiato il “terrorismo casuale”. Alla fine, solo l’Art Theatre di Shinjuku Bunka, situato a pochi metri dalla stazione di polizia presa di mira dalla bomba, proiettò il film.
Jean Derome