Nel suo eccellente libro, Stefania Viti ci accompagna in un meraviglioso viaggio gastronomico.
Il ramen è il nuovo sushi: questa sembra essere la nuova parola d’ordine degli amanti della cucina orientale e di quella giapponese in particolare.
Forse stanchi dell’essenzialità estetica e gastronomica dell’accoppiata pesce crudo/riso, gli italiani (e non solo) hanno abbracciato con passione il suo opposto. Perche` intendiamoci, non c’è niente di più diverso del sushi di questa pasta in brodo bollente e salata che, almeno in Giappone, si mangia con il risucchio, in barba all’immagine elegante e raffinata dei giapponesi.
Piatto plebeo per eccellenza e relativamente economico (ne vanno matti gli studenti), il ramen è nato in Cina ma si è affermato in Giappone e da lì ha preso il volo per l’Occidente. In Italia tutte le maggiori città hanno ormai diversi ristoranti specializzati in ramen, che a seconda dei casi cercano di seguire la tradizione o si sbizzarriscono in proposte fusion e un po’ esotiche. In ogni caso gli italiani hanno bene accolto questa nuova aggiunta al nostro panorama gastronomico – anche perchè in fondo il ramen non è poi così distante da ciò che mangiamo noi.
Ma come ci si raccapezza in questo mondo ancora in buona parte sconosciuto? Per chi volesse approfondire l’argomento, è appena uscito il nuovo libro di Stefania Viti, giornalista e scrittrice che la cucina giapponese conosce molto bene, avendo vissuto e lavorato per dieci anni in Giappone.
Dopo tre libri dedicati al sushi, la Viti ha deciso che era ora di fare conoscere agli italiani questo piatto unico, ed infatti la prima parte del libro è dedicata alla sua storia, alle sue varianti regionali, e perfino al rapporto tra questa pietanza e la letteratura, il cinema, e i fumetti giapponesi. Non mancano naturalmente le ricette e altre spiegazioni tecniche per aiutare i neofiti ad avvicinanrsi a questo immenso universo culinario e magari a provare a cucinarlo in proprio.
L’uscita di questo libro capita proprio a fagiolo, perché questo numero di Zoom Giappone è dedicato ad Hokkaido, ed è proprio l’isola più settentrionale dell’arcipelago giapponese ad essere una delle più famose in fatto di ramen. Si parte dal capoluogo della prefettura, Sapporo, il cui brodo è a base di miso, ideale per far fronte ai rigidi inverni di quest’isola. Il miso ramen, fra l’altro, è nato proprio in questa città nel 1954, anche se adesso lo si trova dappertutto.
Ad Hokkaido, però, si possono trovare tutte le maggiori varietà di questo piatto. Il ramen di Asahikawa, per esempio, ha un brodo a base di salsa di soia alla quale si uniscono il lardo, i frutti di mare e delle piccole sardine essiccate. Invece la piccola città di Hakodate, nell’estremo sud dell’isola, pare abbia inventato lo shio ramen, caratterizzato da un brodo a base di sale, che è più leggero del miso e della salsa di soia.
Queste e altre interessanti informazioni sono contenute nel libro della Viti, oltre a dettagliate ricette per la preparazione dei vari tipi di brodo e descrizioni dei piatti serviti al Ramen Expo (la più grande fiera del ramen in Giappone) e nei ristoranti italiani Casa Ramen, Niko Niko Ramen & Sake, e Misoya. Il libro è ricco di fotografie e illustrazioni e non mancherà di incuriosire tutti gli appassionati di cucina.
Jean Derome
Informazioni pratiche
Il libro del ramen, di Stefania Viti (con la collaborazionedi Miciyo Yamada)
Gribaudo, 2017, 160 pagine, 16.90 €