Fra le sue numerose attività, Kanki Kanako si è data per missione quella di definire l’universo gustativo del nihonshu.
Oggi ci congratuliamo per il gran numero di sakè, nihonshu in giapponese, proposti dalla nuova generazione di produttori. Malgrado la diminuzione del numero di quest’ultimi e la stagnazione delle vendite, sembra proprio che non abbiamo mai conosciuto prima così tanti metodi e gusti differenti, senza parlare delle varietà di riso utilizzate e dei diversi stili di etichette. Affinchè tutte queste ricchezze siano riconosciute, e per differenziare un saké da un altro, dobbiamo mettere in valore gli sforzi di coloro che sanno trasformare i sapori in parole, arte indispensabile alla percezione del gusto.
Kanki Kanako è un’editrice free lance che si è occupata per un lungo periodo dei numeri “speciale sakè” della rivista culinaria Dancyu. Kanako ha dato un grande contributo a questa trasformazione in parole del gusto dei sakè. Quando si tenta di spiegare e di esprimere, di aprirsi ad altri mondi, le parole sono fondamentali. L’editrice ha realizzato questo lavoro prima di tutto perché l’universo del nihonshu fosse compreso dalle donne, e l’ha fatto pubblicando un libro, O-sake no jikan (Il momento del sakè), edito una ventina di anni fa.