Ma le specialità di Hiroshima non sono sempre trasportabili. È il caso del ramen di Onomichi. La città, che il cineasta Ozu Yasujiro ha reso celebre grazie al film Viaggio a Tokyo (Tokyo Monogatari, 1953), deve la sua notorietà anche a questo piatto. Sono rare le città giapponesi il cui nome è associato a un piatto di ramen. Se Onomichi ci è riuscita è grazie alla pasta di pesce e alle gocce di lardo fuso che appaiono sulla superficie del brodo servito col ramen. Uno dei luoghi più rinomati per gustarlo è Shukaen (4-12 Toyohi Motomachi, Onomichi 722-0034, dalle 11 alle 19, chiuso il giovedì e il terzo mercoledì del mese). Bisogna far prova di pazienza per gustare il ramen di Shu-san, come gli autoctoni hanno affettuosamente soprannominato questo ristorante, dove spesso e volentieri una lunga fila di clienti in attesa si forma davanti all’entrata. I più impazienti o i più affamati troveranno in città altri ristoranti altrettanto eccellenti ma meno intrisi di storia; Shu-san, celebra quest’anno ben settant’anni di esistenza.
Altro prodotto locale che affonda le radici lontano nel tempo è il saké. Hiroshima si è imposta come uno dei tre luoghi di riferimento per la preparazione del saké in Giappone, nonostante la regione non possedesse in verità le migliori caratteristiche per ottenerne l’eccellenza. In particolare, la sua acqua, elemento fondamentale nell’elaborazione del saké, è sempre stata troppo dolce. Grazie tuttavia ai lavori di ricerca intrapresi da Miura Senzaburo, alla fine del XIXesimo secolo, fu trovata una soluzione e la sua tecnica di fermentazione in acqua dolce permise a Hiroshima di diventare un importante sito di produzione. Bisogna recarsi a Saijo, a est di Hiroshima, per rendersi conto dell’importanza del saké in questa regione. Il festival che si svolge qui ogni anno in ottobre ne è la dimostrazione. È il solo posto in tutto il paese dove la “bevanda degli dei” è onorata in questo modo. Fra gli otto siti di produzione in loco, ben sette si trovano nella stessa via, la Sakagura-dori. Si possono visitare e si può partecipare a una degustazione. La distilleria più impressionante è la Kamotsuru (4-31 Saijohonmachi Higashi-Hiroshima 739-0011), fondata nel 1918. Oltre alla sua magnifica architettura, e all’accoglienza calorosa riservata agli ospiti, il visitatore ha la possibilità di degustare diversi saké distillati e altri prodotti, spesso premiati nei grandi concorsi nazionali. Anche questo costituisce un meraviglioso ricordo da portare con sé in valigia. Perché privarsene?
Odaira Namihei
Odaira Namihei