Prima di lanciare la società di produzione Twin Engine, ha lavorato per il celebre programma di Fuji TV noitaminA. Perché ha lasciato la rete televisiva e che differenze ci sono fra il lavoro di oggi e l’impiego di un tempo?
Y. K.: Dopo aver lavorato per anni nella produzione di serie di anime per la televisione, avevo voglia di qualcosa di diverso. Certo, da un punto di vista commerciale, dar vita a un nuovo studio cominciando un lungometraggio costituisce un rischio per la mole di lavoro e il denaro investito. Ogni volta che si avvia un’iniziativa simile, il conto finisce in rosso. Ma volevo assumere quel rischio. In un certo senso, il fallimento di Manglobe è capitato nel momento giusto (ride) e sono felice di aver colto la sfida. Se devo paragonare i due ambienti di lavoro, direi che in fondo non sono così diversi. La più grande differenza è che con Twin Engine ricevo molte idee e proposte, anche dall’estero, cosa che non accadeva con noitaminA.
A questo proposito, un suo tweet del 30 settembre recitava così: «sapevo già che dirigere uno studio d’animazione sarebbe stato difficile, ora mi rendo conto che è ancora più duro di quel che pensassi. Per fortuna, ho al mio fianco una buona squadra grazie alla quale tutto andrà per il meglio. Non posso contare sulle persone che disertano quando le cose si fanno difficili».
Y. K.: (Ride) Addirittura leggete i miei tweet! Ammetto di essere stato piuttosto ingenuo quando ho aperto il mio studio. Ho messo in gioco la mia esistenza. Al tempo stesso, adoro creare anime. Quindi assumo la responsabilità delle mie azioni. Il problema è che la gente abbandona la nave troppo spesso. Si tratta di un ambiente lavorativo sottoposto a forti tensioni e, per farne parte, bisogna essere capaci di resistere a queste tensioni e continuare il cammino anche quando le cose si destabilizzano. Molti si lanciano in questo mestiere senza rendersi conto di quanto sia difficile. Si spaventano rapidamente e gettano la spugna. Non posso lavorare con persone così. Comunque vada, i collaboratori di Geno Studio non hanno ancora abbandonato la nave. Da questo punto di vista sono fortunato! (ride)
Intervista realizzata da J. D.