Uno dei momenti più importanti per la città è la festa di Otsu (Otsu matsuri) che si svolge ogni anno durante il primo week-end d’ottobre. Classificato come “importante patrimonio folklorico immateriale”, questo appuntamento annuale, comparabile al festival di Gion a Kyoto, ha conservato una dimensione umana purtroppo scomparsa nell’antica capitale imperiale. La parata dei carri in un’atmosfera familiare e calorosa, permette di godere dell’autentico spirito giapponese, lo stesso che si ritrova nell’area circostante il santuario di Tenson, dove decine di bancarelle di ogni genere raccontano l’anima del vero Giappone. Passeggiare tra le famiglie e i gruppi d’amici venuti a godersi la festa, deliziarsi con i takoyaki (frittelle di polipo), con gli yakisoba (noodles saltati) o con un choco-banana (banana avvolta da una coltre di cioccolato) rappresentano momenti preziosi dove si ha finalmente l’impressione di aver raggiunto il Giappone autentico, lontano dalle orde di turisti.
Non trovandosi lungo la famosa “Golden route”, Otsu propone tariffe alberghiere nettamente inferiori a quelle di Kyoto. Si può scegliere ad esempio di soggiornare nell’impressionante Biwako Otsu Prince Hotel coi suoi 37 piani che dominano il lago Biwa. La vista impareggiabile di cui godono numerose camere costituisce già di per sé un’ottima ragione per preferire questo hotel alle più onerose strutture kyotoite. Splendida vista anche per il Biwako Hotel, caratterizzato da un’architettura a forma di transatlantico. Si possono poi trovare indirizzi più intimi come Inase (vedi p. 28), dove il senso dell’ospitalità è degno dei più bei ryokan (alberghi tradizionali). Ultimo punto, ma non trascurabile, Otsu è un luogo che farà la gioia dei gourmet e dei golosi. La prossimità del lago Biwa significa che il pesce è un elemento fondamentale nell’alimentazione locale. D’altra parte, è qui che l’antenato del sushi, il funazushi (vedi Zoom Giappone n°7, settembre – dicembre 2017), è stato inventato. Numerosi ristoranti propongono questa specialità che delizierà chi apprezza i piatti di carattere, dal gusto pronunciato. La cucina locale non si riassume però certamente qui. Otsu è celebre anche per il bue di Omi, che, col bue di Kobe, è una delle carni più prelibate del Giappone. Una tappa alla macelleria Matsukiya (Tél. 077-534-1211, 8 mn a piedi dalla stazione JR Ishiyama sulla linea Biwako) che fu, per un secolo, fornitrice ufficiale della corte imperiale e dispone oggi di un ristorante, vi permetterà di vivere un’esperienza culinaria unica ad un prezzo tutto sommato ragionevole, tenuto conto del costo elevato della carne in questione. Bisogna aspettarsi tuttavia un conto un po’ più salato rispetto alla media dei ristoranti locali.
Se nonostante tutto, l’attrazione per Kyoto rimane per voi irresistibile, dal momento che – turismo di massa a parte – solo in questa città mitica potrete ammirare il Tempio d’Oro, il giardino di pietra di Ryôan-ji o ancora, il magnifico Kiyomizu-dera, via libera alle escursioni nell’antica capitale. Da Otsu ci vogliono solo dieci minuti per raggiungere la stazione di Kyoto, con le sue legioni …di turisti non sempre disciplinati!
Odaira Namihei
Come arrivare
Partendo dalla stazione JR Kyoto, prendete la linea Biwako e scendete a Otsu. Lì troverete dei taxi e delle navette gratuite, in particolare verso il Biwako Otsu Prince Hotel.
Si può poi raggiungere Otsu con la compagnia Keihan partendo dalla stazione Sanjô (linea Ôtsu).