Per il comitato organizzativo della Coppa del Mondo 2019, la competizione comincia su ottime basi.
Ameno di un anno dall’attesissima prima partita dei mondiali di Rugby 2019, Zoom Giappone incontra Nicholas Van Santen, responsabile della comunicazione internazionale del comitato organizzativo, per fare il punto della situazione.
Le premesse sono buone?
Nicholas van Santen : Le cose si svolgono come previsto e, per certi aspetti, siamo in anticipo sulla nostra agenda, in particolare per quanto riguarda la vendita dei biglietti. Avevamo un totale di 1,8 milioni di biglietti da vendere, come in Inghilterra nel 2015, ma la domanda è stata davvero impressionante. Alla fine credo venderemo circa 600.000 biglietti ai supporter stranieri e 1,2 milioni di biglietti ai giapponesi, ovvero l’equivalente dell’1% della popolazione dell’arcipelago. Abbiamo fiducia sul fatto che negli stadi non vi sarà nessun posto vuoto! Aldilà di questo, 12 stadi e 52 strutture per ospitare le squadre sono già pronti, così come è pronto un solido programma di sponsor. Per il nostro programma di volontari No-Side Team, eravamo alla ricerca di 10.000 persone, ma grazie ai legami coi club di rugby e grazie alla nostra cooperazione con gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, abbiamo ricevuto 38.000 candidature ripartite nell’insieme delle città che ospiteranno i match. Detto questo, non vogliamo cantare vittoria troppo presto poiché gli imprevisti sono sempre possibili, e vogliamo essere pronti ad affrontare ogni evenienza.
Il comitato organizzativo è preoccupato riguardo l’arrivo in forza di migliaia e migliaia di tifosi?
N. v. S. : È una buona domanda. Prima di tutto, permettetemi di dire che siamo entusiasti di vedere tanti fan stranieri potersi rendere in tutte queste regioni del Giappone e non soltanto nei tradizionali luoghi turistici. La cosa importante poi, è che la Coppa del Mondo attirerà visitatori di Paesi sotto-rappresentati nel mercato turistico giapponese: Irlanda, Francia, Inghilterra, Nuova Zelanda. Molti di questi viaggiatori verranno in Giappone per la prima volta. Allo stesso tempo, come l’avrete notato, ci sono luoghi che non sono abituati a gestire un così importante flusso di turisti stranieri, sebbene lavoriamo in stretta collaborazione con le città in questione. Queste località desiderano beneficiare del miglior impatto economico possibile, e non soltanto per le sei settimane in cui si terrà il torneo. È una sfida che cogliamo e che vogliamo vincere.