La realtà
Quest’ultimo gruppo è anche, però, il più interessante, dato che include racconti che affrontano i reali problemi degli anziani e ritraggono accuratamente l’attuale società giapponese.
Uno dei titoli più famosi è Metamorufôze no Engawa (BL Metamorfosi, inedito in Italia) di Tsurutani Kaori, la storia toccante dell’amicizia tra una vedova settantenne e una geek adolescente. Uno degli esempi più popolari di questa nuova tendenza manga che mette in primo piano gli anziani è Sanju Mariko (inedito in Italia) di Ozawa Yuki, che ha venduto più di 500.000 copie dal suo esordio nel 2016. “Sanju” vuol dire tradizionalmente “80 anni fa”, l’età di Mariko, vedova e scrittrice che vive con il figlio e tutta la famiglia, tra cui il suo pro nipote. Condividere lo spazio con tutte queste persone, però, si rivela sempre più difficile e lei si sente sempre più sola, fin ad arrivare persino a chiedersi se suo figlio e sua nuora non sperino nella sua morte. A causa di una discussione sul progetto di ristrutturazione della casa è infine obbligata ad andarsene dal luogo in cui ormai non si sentiva più la benvenuta. Sin dall’inizio, la vita di Mariko è lungi dall’essere facile: nonostante in buona salute ed economicamente indipendente, la signora fatica a trovare un appartamento e in poco tempo diventa “rifugiata in un cyber cafe”, unendosi ad altri senzatetto. La vita di Mariko oscilla tra tristezza e felicità: da una parte, affronta con decisione nuove sfide, gioiosa di aver ritrovato la propria libertà e di potersi anche innamorare, dall’altra, però, ha paura di morire sola, come la sua amica, e deve ogni giorno confrontarsi con i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Se la storia di Mariko ha i suoi momenti leggeri e il suo sguardo solare sulla vecchiaia, Tasukeaitai: Rôgo hatan no oya, karôshi rain no ko (Aiuto cercasi: genitori distrutti dopo il pensionamento, ragazzi giovani morti per eccesso di lavoro, inedito in Europa) di Saiki Mako, offre una visione molto più desolante della vita dopo la pensione. La coppia protagonista di questa storia, sulla settantina, sembra apprezzare la propria vita, divisa tra giardinaggio e karaoke, finché il marito non ha un ictus e si trova costretto a sottoporsi a cure infermieristiche: inevitabilmente la coppia è messa in crisi e i figli devono fronteggiare una situazione complessa che comporta anche pesanti difficoltà economiche. Questa storia affronta temi reali, come la fatica delle cure mediche, lo stato fisico e psicologico delle persone tra la quarantina e la cinquantina che devono curare i propri genitori malati senza alcun aiuto da parte dello stato. Questo problema potrà sembrare distante dal pubblico più giovani, qualcosa di cui hanno sentito parlare ma che non li riguarda veramente, finché non capita loro la stessa cosa. Il manga va oltre il dramma per suggerire ai lettori i mezzi per affrontare il problema, per superare le difficoltà e utilizzare il welfare per far fronte ai problemi economici.
Sebbene la maggior parte degli ultimi manga degni di nota su queste tematiche siano scritti da donne e i loro personaggi siano anch’essi femminili, benché quelli maschili siano ugualmente presenti e ben delineati, esiste anche qualche pioniere uomo che ha ottenuto un discreto successo prima ancora che i manga sugli anziani fossero considerati un genere.
Il veterano del manga Hirokane Kenshi, dopo essere diventato famoso con la saga Kachô Shima Kôsaku (Capo reparto) ha lanciato, nel 1995, un’altra serie intitolata Tasogare Ryûseigun (Come stelle cadenti al crepuscolo, entrambi non editi in italiano). Ogni volume riporta questa frase: “Negli ultimi anni della loro vita, uomini e donne trovano a volte la luce fioca e delicata dell’amore, le loro storie brillano come stelle cadenti al crepuscolo”. La serie racconta diverse storie d’amore con personaggi anziani che non rinunciano i piaceri carnali. In una classica storia un vedovo di 70 anni, annoiato dal pensionamento, lavora part-time come autista in un’impresa e un giorno viene incaricato di scortare un vice presidente, una donna sui 60 anni, che durante la sua vita non ha mai trovato un posto per l’amore tra un impegno professionale e l’altro. Col passare del tempo, i due sviluppano un forte legame e una sera si trovano in un love hotel per passare la notte insieme, e da lì diventano amanti. La serie ha avuto un tale successo che Hirokane ha pubblicato fino ad oggi 59 volumi (e la serie non è ancora finita), vendendo milioni di copie.
L’ultimo di questi fumetti creati da uomini è quello di Yabe Tarô, attore di teatro quarantenne che, nel 2016, ha cominciato a pubblicare su magazine letterari una serie di fumetti sulle sue relazioni con la sua affituaria ottantenne. Ôya-san to Boku (La proprietaria ed io, inedito in Italia) è il delicato ritratto di una donna che ha vissuto varie vicissitudini, comprese un divorzio in giovane età, ma che riesce a conservare una visione equilibrata e ottimista della vita. Vivendo al secondo piano della casa della signora, Yabe la conosce bene e i due intraprendono una calda relazione. Il libro che raccoglie queste storie è uscito nel 2017 e un anno dopo ha vinto il prestigioso premio Tezuka Osamu, vendendo più di mezzo milione di copie.
I titoli presentati mostrano fino a che punto l’umanità sia il fulcro del successo di questo genere. I lettori possono essere anziani appassionati di manga sin da bambini, o giovani lettori preoccupati dal progressivo invecchiamento della società, ma tutti condividono le stesse paure e angosce.
Gianni Simone