Eppure questo festival in piena crescita suscita ancora la controversia: «Nel corso degli ultimi anni la popolarità dei fuochi d’artificio ha acquisito risonanza, attirando sempre più persone. Eravamo al punto di non riuscire a gestire questi numeri e abbiamo dovuto far fronte a problemi urgenti: è nata così la fondazione, anche se non tutti ovviamente erano d’accordo. Nagaoka non è mai stata una città turistica e gli organizzatori dell’evento non avevano mai pensato di fare del festival un’attrazione. Come vi stavo spiegando abbiamo dovuto attivarci per far fronte a questa popolarità crescente, Nagaoka è stata la prima città del Giappone a creare un’organizzazione di questo tipo”, ci spiega.
La principale motivazione era di evitare la nascita di numerosi matsuri in Giappone. “A Nagaoka abbiamo realizzato che i tempi erano cambiati e che il solo modo di sopravvivere era adattarci al cambiamento, facendo del festival un’attrazione turistica che piacesse ai visitatori provenienti da fuori. Chiaramente questo non doveva significare l’annullamento dei nostri valori tradizionali e degli ideali promossi dal nostro evento”, prosegue Higuchi Katsuhiro.
La recente popolarità del festival di Nagaoka legata allo spettacolo Phénix, vede la sua origine in un’altra pagina nera della storia della città. Il 23 ottobre 2004 la regione è stata scossa da un terremoto di magnitudo 6,8, causando la morte di 68 persone, oltre a 4805 feriti e provocando il primo deragliamento di un treno ad alta velocità. Per i cinque giorni seguenti la città di Nagaoka è stata colpita da una quindicina di violente scosse.
“Sulla scia dei nostri padri che avevano sviluppato il festival dei fuochi d’artificio dopo la guerra, abbiamo deciso di creare un nuovo grande evento per pregare per la ricostruzione della città”, racconta Higuchi. “Siamo riusciti a raccogliere dieci milioni di yen per un nuovo spettacolo di fuochi che abbiamo chiamato Phénix e dopo vari tentativi abbiamo optato per il format attuale: nove postazioni di lancio per una lunghezza totale di due chilometri. Durante i cinque minuti di spettacolo una fenice blu appare, pare sia di buon auspicio per chi riesce a scorgerla”.
Lo spettacolo è sempre accompagnato da Jupiter, la famosa canzone della cantante pop Hirahara Ayaka. “Come potete immaginare, le persone si sentono perdute dopo un terremoto. In quel periodo la canzone veniva trasmessa continuamente alla radio e alcune sue parole dicono ‘non sei solo’, dando speranza alle vittime della catastrofe, per questo abbiamo pensato fosse perfetta per accompagnare lo show pirotecnico e Hirahara ce lo ha gentilmente concesso”, ci confida Higuchi Katsuhiro.
Le starmine della musica sono probabilmente le tecnologie soggette ad un’evoluzione continua in ambito pirotecnico. Si tratta di computer utilizzati per sincronizzare i fuochi d’artificio e la musica per creare un’esperienza totale in cui gli elementi visivi e quelli sonori si rincorrono e si rinforzano a vicenda.
Se foste interessati al matsuri vi raccomandiamo di fare un giro a Nagaoka o per l’edizione Winter Fantasy, più breve, o per quella completa di agosto, in contemporanea con lo svolgersi di un evento tôrô-nagashi (lanterne di carta galleggianti) durante il quale una moltitudine di piccole barche che portano delle lanterne come offerta alle anime dei morti, galleggiano lungo il fiume, crea uno spettacolo veramente unico e magico.
Jean Derome