Per sfuggire al turismo di massa che soffoca Kyoto, esplorate la città lacustre a soli 10 minuti dall’antica capitale.
Ah Kyoto! I suoi templi, i suoi santuari, la sua storia e…i suoi turisti! L’antica capitale imperiale è diventata suo malgrado il simbolo degli arrivi in massa dei visitatori stranieri in Giappone, quegli arrivi di cui le autorità vanno fieri. Situata su quella che gli operatori turistici chiamano la “Golden route”, la città è vittima del suo successo e, in alcuni luoghi, si incontrano più turisti che giapponesi, in una rumorosa confusione che manda in frantumi la solennità del posto. Appena compare un raggio di sole, i negozi in cui si noleggiano i kimono vengono presi di mira dai viaggiatori e nel giro di qualche minuto, le vie di alcuni quartieri sono invase da centinaia di kimono la cui qualità tessile e i cui colori lasciano spesso a desiderare, rovinando così il fascino emanato da quegli incontri fortuiti, che avvenivano in passato, con le donne giapponesi vestite col loro abito tradizionale più bello.
In breve, il turismo di massa sta uccidendo la città di Kyoto, asfissiandola.
Se siete a caccia di autenticità, di storia, di templi e di santuari, ma anche di un territorio ricco e vario, vi basta salire su un treno in partenza da Kyoto e in dieci minuti raggiungere Otsu, che sebbene sia vicinissima alla celeberrima città storica, è stata capace di conservare una forte identità. Otsu costituisce una perfetta alternativa per coloro che preferiscono “scoprire” il Giappone piuttosto che “fare” il Giappone, collezionando selfie davanti ai monumenti. La città sulle rive del lago Biwa, infatti, uno dei tre laghi più antichi del pianeta, possiede una storia secolare, come testimoniano i templi Ishiyama-dera e Enryaku-ji.