Frédéric Toutlemonde, responsabile della casa editrice Euromanga e detentore dei diritti di Radiant per il Giappone, è molto contento per questo risultato: “I produttori di NHK sono stati colpiti innanzitutto dal manga in sé, un racconto avventuroso con personaggi particolari che fanno comunque riferimento ai grandi classici del genere shonen. Un tipo di storie per il pubblico dei più giovani che non risente troppo dell’influenza della produzione giapponese attuale, questo è piaciuto alla produttrice: la possibilità di realizzare una serie TV che, pur rispettando i canoni estetici del shônen, avesse degli elementi fortemente innovativi”.
Un altro punto forte che ha conquistato i giapponesi è, secondo lui, “l’attenzione a tematiche più adulte come l’immigrazione, il pregiudizio e l’esclusione; Seth, l’eroe, viene da una famiglia di stregoni immigrati, quindi il razzismo è parte integrante del racconto”. Yonemura Yuko concorda con questo, “Per noi le questioni sociali che questo manga solleva sono fondamentali; insieme all’aspetto del divertimento è essenziale che i personaggi abbiano carattere e personalità forti: una storia intrigante e divertente che veicoli però anche dei messaggi significativi. L’aspetto pedagogico è inerente agli obiettivi del nostro lavoro”. In Giappone più di cento persone tra disegnatori, produttori e professionisti dell’animazione hanno partecipato a questo progetto, lavorando a stretto contatto con Tony Valente, affinché il risultato restasse fedele al lavoro creativo autoriale. “Ogni settimana abbiamo fatto delle chiamate Skype per discutere ogni punto e verificare la comprensione di ogni passaggio della storia”, precisa la produttrice. La stagione 1 comprenderà 21 episodi e debutterà ad ottobre in Giappone, con una diffusione settimanale sul canale NHK E; se avrà successo seguiranno altre stagioni, già in preparazione.
Il cartone animato e il manga made in France hanno ottime possibilità di conquistare il mercato, come spiega la produttrice: “Ad oggi il pubblico giapponese non ha accesso ad un’ampia scelta di fumetti tradotti in giapponese, benché ci sia interesse e richiesta; la serie Lastman o Blacksad, o le opere di Nicolas de Crécy, sono esempi di successo di una nuova generazione di autori francesi che realizza manga caratterizzati dalla sensibilità e dalla cultura europea che tanto amiamo noi in Giappone. Tony Valente ha letto tantissimi manga, ha visto altrettante anime, è cresciuto con l’animazione giapponese, e questo emerge in ogni dettaglio del suo lavoro, infatti il fatto di essere un prodotto francese non ha influito sul nostro processo di lavoro”. Una sfida per una nuova generazione di disegnatori francesi, quello di scegliere di continuare con questo tipo di racconto, un omaggio ai maestri giapponesi dello stile shonen, come spiega Frédéric Toutlemonde. ”Una rarità nell’arcipelago, attualmente, e NHK ha visto esattamente le potenzialità di Radiant, tanto da produrre una serie TV, che, pur facendo riferimento alla tradizione, ha saputo innovare, inglobando anche una prospettiva pedagogica.”
Johann Fleuri