Il Giappone starà anche invecchiando, ma la sua popolazione ha un tasso di speranza di vita tra i più elevati al mondo, pari a 83.7 anni nel 2015. La speranza di vita in buona salute è di 71.1 anni per gli uomini e 75.6 per le donne. Anche invecchiando i giapponesi manifestano un forte desiderio di continuare a lavorare e il loro tasso di partecipazione sociale è anche esso molto elevato. Più importante ancora gli over 60 sono responsabili di circa la metà dei consumi personali in Giappone. In altre parole il Giappone può fare da modello ai paesi che registrano la stessa tendenza demografica.
L’industria dei giocattolo, per definizione, dovrebbe essere uno dei settori economici meno ottimisti in un paese dove sempre meno persone hanno dei bambini. E se invece i giocattoli fossero per i più anziani? Un numero sempre maggiore fra di loro vive da solo. Come risposta a questo bisogno di compagnia i fabbricanti di giocattoli hanno sviluppato delle bambole parlanti capaci di riconoscere la voce e rispondere con un vocabolario di più di 1000 parole, secondo i distributori la maggiorparte dei consumatori ha tra 50 e 60 anni.
Come sottolinea il rapporto di Seniors Communications, dopo aver lavorato tutta la vita, i giapponesi più anziani vogliono divertirsi. Le donne in particolare, una volta superata la maternità, trovano il tempo e il denaro necessario per praticare delle attività. A Tokyo Disney Resort, per esempio, i seniors vanno acquisendo sempre maggior importanza, vale a dire che le donne che lo frequentavano coi loro figli vi si recano ora per divertirsi con le loro amiche.
Secondo un sondaggio dell’ufficio ministeriale, mentre il 44% dei giovani adulti si interessa alla ricchezza materiale, gli anziani sono alla ricerca di qualcosa di più profondo. Addirittura il 66% di essi si dedica alla ricerca del benessere mentale e di conseguenza tende ad essere molto attivo nei settori educativi. Considerandola come un’opportunità, le catene di karaoke e le imprese culturali hanno cominciato ad offrire una grande scelta di corsi e attività in orario pomeridiano e infra-settimnale, come la musica, la danza, le lingue straniere e le composizioni floreali. I tre tipi di corsi prediletti dagli uomini sono cucina (19.9%), le lingue ed il giardinaggio (19.5%); le donne invece preferiscono l’informatica (22.5%), lo sport (21.4%) e le lingue (20.9%).
A livello informatico vi sono molte offerte per gli anziani, sia che si tratti di sconti speciali sia che si tratti di formazioni adattate .
Società come PC Depot o il grande marchio di distribuzione Bic Camera e la sua filiale Sofmap propongono dei pacchetti di servizi per gli utenti over 60 offerti ad un costo inferiore alla metà del prezzo ordinario, questo servizio chiamato Raku Raku Anshin Pakku (pacchetto facilità e tranquillità) comprende la consegna, la configurazione e la connessione di un computer personale dotato di Internet e assistenza telefonica illimitata. Inoltre, fabbricanti come Fujitsu hanno progettato una tastiera che ha diversi colori per le vocali e consonanti, apposta per le esigenze di questo mercato.
I viaggi sono un’attività che i giapponesi anziani di entrambi i sessi amano particolarmente. Essendo liberi dal costo dell’educazione dei figli e dal mutuo, hanno molto tempo a disposizione, sono solitamente in buone condizioni di salute e hanno una certa esperienza in fatto di viaggi. Da qui al 2025 dovrebbero superare la fascia d’età tra i 20 e i 40 anni per quanto riguarda il mercato dei viaggi all’estero.
Secondo gli psicologi questo periodo della vita si chiama « fase di liberazione”: è il momento in cui si prova il bisogno di fare cose mai fatte prima. Proprio questa potrebbe essere la motivazione dell’incredibile successo dei treni di lusso tra gli anziani. Il celebre Seven stars (vedi Zoom Japon n.41, giugno 2014) per esempio ha attirato clienti da tutto il mondo, ma la maggior parte di chi ha intrapreso questo costoso viaggio di 4 giorni e 3 notti erano giapponesi over 60. Anche chi guadagna più modestamente è disposto a fare follie per un simile viaggio, rendendosi conto che non avrà più occasione di farlo.