Oltre ai treni di lusso, il JTB, la più grande agenzia viaggi del Paese, ha recentemente proposto una serie di itinerari pensati appositamente: il 50.3% degli uomini e il 57.7% delle donne sopra i 60 anni predilige questo tipo di viaggio. Le donne in particolare hanno un debole per i pacchetti che comprendono solo voli e sistemazione, poiché preferiscono occuparsi personalmente delle visite.
Le donne anziane non solo godono di buona salute e vivono a lungo, ma vogliono anche avere un’aria giovane o almeno conservare il loro bell’aspetto il più a lungo possibile. Partendo da questo, l’industria dei cosmetici ha ha messo a punto nuovi tipi di prodotti: Shiseido, ad esempio, ha studiato quanto la circolazione del sangue giochi un ruolo fondamentale nell’invecchiamento del viso, scoperta che ha portato l’azienda a sviluppare una linea di prodotti contenenti emollienti che migliorano la circolazione e rafforzano il viso. La nuova gamma di prodotti, chiamata Elixir Prior, è stata concepita per le donne sopra i 60 anni e viene distribuita in confezioni rosa, colore molto apprezzato.
I giapponesi adorano la cucina e quando si tratta di mangiare e cucinare la vecchiaia è allo stesso tempo una sfida e un’opportunità. Per esempio, pur avendo sottolineato come numerosi pensionati partecipino a dei corsi di cucina, la maggior parte dei giapponesi tra i 60 e i 70 anni è ben lontana dall’essere chef stellati. Allo stesso tempo cucinare tre pasti al giorno per il proprio marito in pensione è quanto di più detestabile ci possa essere per le donne giapponesi, e ad aggravare la situazione c’è anche il gran numero di ore passate in casa dai pensionati. Secondo un sondaggio di Living Kurashi How Institute, il 38% dei mariti in pensione passa 7 giorni a settimana a casa, mentre il 25% il più spesso possibile. Per minimizzare l’impegno supplementare della preparazione dei pasti ed aiutare le signore ad approfittare del loro tempo libero, molte acquistano pasti già pronti, ma non vogliono certo sacrificare la salute per questioni di comodità. In risposta a tale bisogno, e dopo due anni di ricerche sul nutrimento e l’invecchiamento, Nichirei Food ha lanciato, nel 2009, una linea di pasti surgelati equilibrati e poveri in sodio per gli anziani, battezzata Happy Aging. I consumatori sono le coppie e i single over 65, e i pasti possono essere facilmente scaldati in forno a microonde. Un altro esempio è Oisis Inc, una società di Tôkyô che propone verdure bio e la sua linea di acqua naturale. Secondo gli studiosi di marketing, una volta che i consumatori giapponesi anziani sono soddisfatti dei loro prodotti e servizi, hanno la tendenza ad essere più fedeli e meno inclini a passare ad un altro servizio, magari online, diversamente dai più giovani.
Il cibo non è però che una piccola parte della rivoluzione consumatrice dei seniors. L’importante non è tanto cosa acquistano, ma come i giapponesi anziani stanno diventando sempre più abili nella navigazione online e negli acquisti su internet. Secondo uno studio del governo sull’uso dei mezzi di comunicazione, tra il 2001 e il 2012, la percentuale di chi usa internet è passata dal 19.2% al 71% tra i 60/64 anni, dal 12.3 al 62.7 tra i 65/69 anni e dal 5.8% al 48.7% tra i 70/79 anni. Gli acquisti alimentari giapponesi tradizionali si fanno di solito a piedi o in bici, il che può risultare complicato quando si tratta di trasportare carichi pesanti come sacchi di riso o bibite. La limitazione fisica legata agli acquisti è spesso citata come fattore di difficoltà. Per questo lo sviluppo degli acquisti online con consegna a domicilio offre una soluzione pratica a tale problema.
Per rispondere alla sfida lanciata dal commercio elettronico i negozi di quartiere, presenti ovunque, propongono un servizio da poco chiamato kimono nanmin (naufraghi del commercio), tra di essi vi è il goyôkiki (spesso proposto in passato negli alimentari) che consiste nel chiedere ai clienti che prodotto intendono acquistare la prossima volta durante la consegna.
Per gli anziani che ancora preferiscono recarsi al supermercato sono state ingrandite le etichette, messi a disposizione dei cestini più larghi e proposti scaffali più bassi. I negozi di quartiere hanno invece messo in commercio dei packet lunch per gli anziani e incrementato la vendita di wagashi (dolci tradizionali giapponesi) e hanno anche cominciato a collaborare con le amministrazioni locali per incaricare il personale di assicurarsi dello stato di salute dei più anziani al momento della consegna. A novembre del 2013 Seven Eleven ha avviato una prima collaborazione con le autorità della prefettura di Fukoka, sull’isola di Kyûshû e un’organizzazione locale di protezione degli anziani. Da allora sono stati stretti moltissimi altri accordi.
I grandi magazzini sono un settore importante del commercio al dettaglio, recentemente sfidato da una forte concorrenza e da un ribasso delle vendite, cosa che ha obbligato i grandi magazzini ad adattarsi ad una clientela in costante evoluzione. Per assicurarsi i clienti più anziani molti negozi si sono riorganizzati così da avere più zone di riposo e disporre anche di personale qualificato per aiutare i seniors con lo shopping. E per chiudere con una nota divertente ma stimolante, citiamo la creazione degli snack bar per anziani! In Giappone gli snack bar sono parte integrante della vita notturna, sono bar dall’atmosfera informale ed accogliente, gestiti da una mama San, che propongono ogni sorta di bibite alcoliche e, dal 1960, rappresentano un’oasi per le persone esauste dopo una lunga giornata di lavoro.
Recentemente un numero sempre più grande di questi pub ha cominciato a rispondere ai bisogni della clientela più anziana, con sessioni di karaoke senza alcool nel pomeriggio. Si puo’ citare poi il Ryûgûjô, pub di Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa, esclusivamente per i più anziani. Il proprietario, che dirige molte imprese nel settore infermieristico, voleva offrire ai seniors un’occasione di socializzare al di fuori di casa loro e delle case di cura ed ha così creato il kaigo sunakku, ovvero « snack bar della cura infermieristica ». Viene offerto un servizio di trasporto a domicilio, tutto è adattato interamente ai bisogni degli anziani: i bagni sono dotati di lettini pieghevoli per cambiare i pannoloni e vi è addirittura una porta che impedisce a chi soffre di demenza senile di uscire dal pub! Il personale è specializzato, ci sono infermieri, operatori sanitari e fisioterapisti provenienti dalle strutture del proprietario. L’ingresso è vietato agli under 65, ovviamente! Ryûgûjô accoglie clienti il cui stato di salute è fragile, compresi malati, anche in stadio avanzato, e per molti clienti una visita al bar è un’occasione di uscire dalla routine delle cure e di incontrare amici, come ritrovando le abitudini della gioventù.
Un brindisi dunque, a questi seniors a cui certo non mancano le energie. Alla fine di Divorzio all’italiana, celebre film di Pietro Germi, Marcello Mastroianni afferma che la vita comincia a 40 anni, ma noi potremmo dire che i giapponesi iniziano a divertirsi solo a 60.
Jean Derome