Questo tipo di evoluzione non può che renderla ottimista riguardo al futuro…
Y. H.: Certo, ma non si può ignorare che esistono ancora numerosi problemi da affrontare.
Uno dei principali riguarda il sostegno alle città più piccole e alle zone rurali. Si tratta di un elemento molto importante, di una sfida particolarmente ardua. Per molto tempo, così come è stato fatto nel resto del Giappone, si è creduto che fosse necessario dotare questi luoghi delle stesse infrastrutture delle città, ma ciò non ha impedito l’esodo verso i grandi centri urbani. Chi desiderava partire, lo faceva perché aveva l’intenzione di vivere in una grande città e niente poteva frenare quest’intenzione, nemmeno la costruzione, ad esempio, di un centro culturale locale.
Questa constatazione ha permesso al nostro approccio di evolversi e ci ha portati a modificare le nostre priorità. Abbiamo dunque scelto di rispondere alle esigenze di chi era interessato a vivere in un luogo ricco di storia, in un bel contesto naturale, caratterizzato da un’alta qualità di vita. Abbiamo poi deciso di partire alla ricerca di queste persone animate dal desiderio profondo di trasferirsi in zone capaci di rispondere alle loro aspettative. Siamo una sorta di agenzia matrimoniale che favorisce gli incontri di due destini: il fine ultimo è che la gente sia felice! Ma, lo ripeto, non si tratta di trasformare questi posti in luoghi simili alle città ordinarie, non è quello che le persone ricercano. Dobbiamo ridare vitalità alle zone rurali senza perdere di vista questo aspetto.
Lei fa parte di queste persone?
Y. H.: Non esattamente. Non posso dire di esser fatto per vivere in questo genere di territorio ma sono felice delle nostre iniziative. Detto questo, è vero che ho lasciato Tokyo per ritornare a Hiroshima, poiché amo la natura e le attività legate ad essa. È molto facile aver accesso alla natura quando si vive qui. Ad esempio, siamo solo a un’ora di macchina dalle stazioni sciistiche. E costa meno di 800 yen raggiungerle. Un tokyoita, per accedere agli stessi luoghi dovrà sborsare almeno 5000 yen di pedaggio senza contare il tempo perduto in auto. Noi abbiamo anche il mare a portata di mano, e tutto questo è formidabile.
Insomma, le condizioni sono ideali per attrarre il turismo. Quali sono le maggiori attrazioni nella regione di Hiroshima?
Y. H.: C’è innanzitutto il mare Interiore di cui ho appena parlato, e poi abbiamo una storia molto ricca. Bisogna ricordare che Hiroshima si trovava sulla strada che portava dalla riva occidentale del paese a Kyoto. Vi transitavano tutte le persone e tutte le merci che entravano sul territorio. Questo ha senza dubbio contribuito a fornire una solida base alle diverse attività turistiche. Cerchiamo ugualmente di esplorare vie innovative per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori. L’idea è quella di favorire la scoperta individuale della regione grazie al potenziamento dei mezzi di trasporto e allo sviluppo del ciclismo.
Quali luoghi ama particolarmente, in questa regione?
Y. H.: Questa domanda è un po’ una trappola, mica facile rispondere! Come dicevo prima, adoro lo sci. Quindi vado appena posso sulle piste della regione, sono di ottima qualità. Quando la stagione sciistica è terminata, è davvero piacevole dedicarsi alla mountain bike. Riconosco che non è facile praticare questa attività quando si è un semplice turista di passaggio. Raccomanderei quindi di andare in un primo tempo sulla cima del monte Misen, sull’isola di Miyajima. All’alba o al tramonto, la vista è splendida.
Nel 2013 abbiamo costruito un osservatorio disegnato dall’architetto Sambuichi Hiroshi, la cui struttura si integra perfettamente nel paesaggio. L’escursione vale davvero la pena. Un altro luogo impressionante è l’isola di Osaki Kamijima, e in particolare il monte Kan no mine (453 metri) e la sua bellissima vista sul mare Interiore e sulle 115 isole che lo punteggiano. È un luogo che definirei celestiale. Forse per questo il suo nome significa “la vetta di Dio”. Scendendo, si può fare una tappa nella stazione termale locale, per godere di un bagno con vista sul mare e sulle isole.
In primavera, JR West lancerà il suo treno da crociera Mizukaze, con due fermate previste nella vostra prefettura. Cosa ne pensa di questa iniziativa?
Y. H.: Sono favorevole perché permetterà di diversificare l’offerta turistica. D’altra parte, questo tipo di convogli ha per vocazione quella di proporre il meglio in assoluto, e questo contribuirà a valorizzare l’immagine del Giappone e della nostra regione.
Come immagina Hiroshima tra cinque o dieci anni?
Y. H.: La nostra sfida principale riguarda lo spopolamento causato dall’invecchiamento rapido della società. È un fenomeno difficile da analizzare, ma dobbiamo sforzarci di trasformare il nostro modello sociale perché le famiglie trovino un contesto migliore in cui vivere.
Dobbiamo lavorare di meno, essere più produttivi per vivere più felici. Questo dovrebbe favorire la voglia di avere figli. Bisogna mettere l’accento sull’innovazione per assicurare una migliore produttività e per modernizzare l’insegnamento. Per questo ci siamo impegnati a lanciare una sorta di rivoluzione culturale, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro. Quest’ultimo assorbe troppo tempo. Se arriviamo a ridurlo, aumentando contemporaneamente la produzione, guadagneremo ore preziose per noi stessi, per essere più felici e realizzati.
La prefettura di Hiroshima vorrebbe essere in prima linea in questa rivoluzione?
Y. H.: Assolutamente. Stiamo sperimentando la creazione di un nuovo stile di vita per i giapponesi. Non è semplice. C’è molto da fare, ma l’obiettivo finale è proprio quello di cambiare il nostro modo di vivere. In questo senso, certo, vorrei vedere Hiroshima come una città all’avanguardia!
Intervista realizzata da O. N.