Il punto di partenza della strada di Tobishima è il ponte di Akinada, che appare dall’alto del Monte Noro come un “piccolo” ponte verde, ma, avvicinandosi, si nota che questa opera d’arte appare immensa e domina il paesaggio attorno. Un momento imperdibile ed emozionante, a proposito di ponti che collegano le isole in Giappone, è quello in cui si passa sopra i ponti in auto. Rallentando, e si può ammirare un panorama mozzafiato, con le isole che si perdono a vista d’occhio, accarezzate dalla brezza fresca che riempie le narici: un’esperienza unica che vale tutti i 550 yen spesi per il pedaggio. Troppo presto, e sarete già dall’altro lato. Grazie ai ponti, le isole non sono troppo distanti le une dalle altre, ma danno sempre comunque l’impressione di appartenere ad un altro mondo… il silenzio, l’assenza di persone, l’aria fresca e pulita, l’immobilità che regna… tutto invita a immaginare scenari diversi e unici.
La prima isola è Shimokamagari; subito dopo il ponte arriverete ad un grazioso giardino alle pendici della collina, che vi offrirà una splendida vista sul mare. Shimokamagari è noto con il nome di isola giardino, grazie ad un progetto che ha l’obiettivo di trasformare tutta l’isola in una sorta di giardino gigantesco, arricchito anche dal terminal del battello che, con il suo tetto in ferro, sembra un grande tempio. Shimokamagari è minuscola, ma vi è una sorprendente quantità di cose da vedere. Lo charme bucolico dell’isola è irresistibile. Durante l’epoca Edo (1603-1868) era un importante porto sulla via marittima che univa il Giappone al resto dell’Asia. Nei secoli XVI e XVII gli emissari coreani vi si fermavano prima di prendere la direzione per la capitale Edo (l’attuale Tokyo) con i loro sontuosi convogli composti da dozzine di navi e da centinaia e di persone. Il soggiorno a Shimokamagari non passava inosservato poiché era sempre accompagnato da feste sontuose e importanti cerimonie. La festa della processione degli emissari coreani, che si celebra la terza domenica d’ottobre, ricorda questi eventi storici. L’evento principale è una sfilata colorata con i partecipanti vestiti da samurai o con abiti tradizionali coreani. Gli invitati coreani arrivano in battello ed erano trasportati per le strade con delle portantine. Un ricordo permanente della storia dell’isola di trova nel magnifico giardino Shotoen, una passeggiata a bordo mare con quattro musei costruiti nello stile dell’epoca Edo, che possiedono ognuno una pineta con statue di pietra e sentieri di ciottoli. I musei raccontano la storia e la cultura dell’isola, concentrando il loro interesse sulle visite degli emissari coreani. Uno dei documenti esposti, un papiro che illustra un’importante flotta di delegati coreani che navigano sul Mare Interno, è stato iscritto nei registri Unesco. Vi si trovano anche ceramiche giapponesi, coreane e cinesi, e una ricostruzione del sontuoso banchetto preparato per gli emissari coreani.