Reportage : La palla ovale per guarire

Questo complesso tentacolare ricorda la passata gloria industriale della città. In effetti è qui che, nel 1857, il primo altoforno del Giappone fu acceso, inaugurando la produzione moderna di acciaio in Giappone.
La reputazione di Kamaishi in quanto “città dell’acciaio” le ha portato contemporaneamente fortuna e malasorte. Ad esempio, in ragione del suo importante ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale, le sue industrie siderurgiche, i suoi magazzini e le sue cisterne di petrolio furono fra i bersagli principali della marina americana. Dall’altro lato Kamaishi ha giocato un ruolo importante nello sviluppo economico del Paese dopo la guerra e la città ha prosperato fino alla metà degli anni Ottanta, con una popolazione prossima ai 100.000 abitanti.
Oggi tutto questo non è che un lontano ricordo.
L’economia locale è crollata dopo la chiusura delle acciaierie nel 1988, portando con sé una perdita lenta ma irreversibile della ricchezza e delle risorse umane. Oggi, a Kamaishi vivono meno di 35.000 persone e ci sono pochi segnali positivi per sperare che questa tendenza negativa possa essere invertita in un futuro prossimo.
Sono arrivato qui da Tokyo, per constatare come la città si stia preparando alla Coppa del mondo di Rugby, attesa per il 2019. Kamaishi è in effetti una delle dodici località scelte per accogliere l’evento sportivo. Questa cittadina situata sulla costa nord-est del Giappone (Tohoku), lontano dalle principali rotte turistiche e commerciali, può sembrare una strana scelta per una competizione così importante.
Tuttavia, Kamaishi occupa uno spazio determinante nella storia del rugby giapponese, come spiega Ichikawa Kaori, che lavora qui per l’agenzia di promozione turistica.
“La nostra squadra di rugby, i Seawaves, era chiamata nel passato Shin’nitetsu (Nippon Steel) Kamaishi. Dalla fine degli anni Settanta alla metà del decennio successivo, ha ottenuto sette titoli nazionali consecutivi. La sua popolarità va dunque aldilà della regione di Tohoku”, afferma.
“Quando il Giappone è stato scelto per organizzare la Coppa del Mondo 2019, il consiglio municipale di Kamaishi ha pensato che potesse essere un evento ideale per ridare fiato alle energie della regione e indicare la via per un ritorno alla normalità dopo il disastro. Nel 2014 si è quindi candidata e un anno più tardi la candidatura è stata accettata”.
Il disastro a cui ha accennato la signora Ichikawa è il terremoto, seguito da un violento tsunami, che ha devastato la regione nel 2011. La catastrofe naturale ha gravemente danneggiato la città, causato più di mille vittime e aggravato le difficoltà economiche in cui versava già la regione.
Sfortunatamente per Kamaishi, come molte altre grandi e piccole comunità disperse lungo la costa di Sanriku, non era la prima volta che la natura si accaniva contro la città.

Inaugurato il 19 agosto, il Kamaishi Recovery Memorial Stadium potrà accogliere fino a 16.000 spettatori. / Benjamin Parks per ZOOM Giappone