Matsuri, giorno di festa

Il Sanja Matsuri, a Tokyo, uno dei più importanti festival shinto del Paese, si svolge in onore della dea Kannon. (Jérémie Souteyrat per Zoom Giappone)
Il Sanja Matsuri, a Tokyo, uno dei più importanti festival shinto del Paese, si svolge in onore della dea Kannon. (Jérémie Souteyrat per Zoom Giappone)

Ovunque e in ogni stagione, in Giappone c’è sempre un matsuri da scoprire.
Breve visita guidata

Non pensate di andare in Giappone senza vivere l’esperienza matsuri. Così vengono definite le numerose feste tradizionali che costellano la vita dei Giapponesi nel corso dell’anno. Non pensate poi che ci si debba recare negli angoli più sperduti del Paese per approfittarne. I matsuri vengono organizzati dappertutto nell’arcipelago, nei villaggi minuscoli come nella capitale. Fanno parte degli elementi che costituiscono lo spirito giapponese e ogni abitante non perde occasione per assistervi e/o participarvi. La gran parte dei matsuri corrisponde a un momento particolare del calendario ed è legato alla religione. La celebrazione del trapianto del riso in primavera è all’origine di feste come quelle dell’isola di Oshima, nella prefettura di Ehime, dove si organizza un combattimento di sumo tra un lottatore e la divinità, dopo che il prete shintoista ha benedetto le risaie. In estate, un buon numero di queste festività è legato ai rituali per scongiurare le epidemie e le catastrofi naturali, oppure è l’occasione per ottenere la grazia degli dei perché proteggano i pescatori e concedano loro una pesca ricca e abbondante. In autunno, i matsuri sono organizzati al fine di ringraziare gli dei per aver permesso delle buone raccolte, mentre in inverno le feste hanno lo scopo di rinforzare i legami fra le comunità. Nella penisola di Oga, a nord-ovest del Paese, il 31 dicembre si tiene la festa dei mostri che fanno visita ai bambini per raccomandare loro di essere buoni e obbedienti coi propri genitori.
Tutte queste feste, direte voi, somigliano a quelle che conosciamo in Europa. Nelle campagne del Vecchio Continente, esistono – o piuttosto esistevano – eventi simili. Le feste della raccolta erano una consuetudine. Esse sono via via cadute nell’oblío mentre in Giappone, i matsuri hanno conservato tutta la loro forza e la loro effervescenza. Questi appuntamenti non sono unicamente celebrazioni religiose, sono profondamente legati al territorio, alla tradizione locale con la quale i Giapponesi hanno un legame stretto e unico al mondo. Con i matsuri si perpetua il concetto di kokyo, la “terra natale”, che costituisce un aspetto fondamentale dell’identità nipponica, anche per chi vive nelle grandi città. C’è l’elemento festivo poi, che non si può dissociare dalla mentalità giapponese. Contrariamente ai pregiudizi sul loro conto, i Giapponesi adorano divertirsi e i matsuri rappresentano un momento privilegiato per esprimere la loro gioia di vivere. L’atmosfera da fiera che regna in prossimità delle feste, con le numerose bancarelle di yakisoba (spaghetti saltati), takoyaki (polpette fritte di polipo) e altri stuzzichini veloci da gustare al momento, ricorda poi che si tratta di un evento popolare, dove tutti si ritrovano con semplicità e senza distinzioni sociali.

Odaira Namihei

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