Esperienza : La nuova terra di Mister Ôoka

Ben deciso a fare di Okayama una nuova terra di produzione, il viticultore moltiplica le iniziative.

Dopo una lunga esperienza in Francia, Ôoka Hirotake si è trasferito a Okayama. / Eric Rechsteiner per Zoom Giappone 

Sebbene il numero di produttori di vino rimanga ancor limitato in Giappone, troviamo tutti i tipi di profili: autodidatta, formati in una grande impresa o all’estero, eredi di un’azienda familiare… Ôoka Hirotake è una figura singolare in questo campo, poiché, non soltanto ha affrontato la sua formazione in Francia fin da giovanissimo, ma ha creato il suo proprio vigneto, La Grande Colline nella valle del Rodano, dopo un’esperienza presso Thierry Armand, celebre produttore di vini naturali. È conosciuto a livello internazionale e rispettato dai produttori francesi.
Il suo ritorno in Giappone ha sorpreso tutti, a parte se stesso, ovviamente. Sapeva già che con la sua esperienza, restare in Francia gli avrebbe permesso di avanzare ulteriormente e di compiere cose meravigliose col vino, ma voleva provare a mettere in pratica il suo savoir faire in Giappone -un territorio e una sfida più difficili – per trasmettere il gusto dei vini naturali ai suoi compatrioti. Si è quindi ritrasferito in Giappone dopo vent’anni trascorsi in Francia. Ha scelto la regione di Okayama, il cui clima somiglia a quello di Cornas, con una terra ben drenata e una buona esposizione alla luce solare. La regione è celebre per i suoi frutteti e per la coltivazione delle vigne, con la loro uva di alta qualità coltivata da più di cent’anni.
Quest’uva coltivata con la più grande cura e un rigore tutto giapponese, è spedita nei negozi di lusso delle grandi città come Tôkyô, Ôsaka…
Ôoka Hirotake si è presto reso conto dell’invecchiamento della popolazione locale, sebbene fosse in parte per l’educazione dei suoi figli che aveva deciso di rientrare in Giappone. La maggior parte degli agricoltori ha più di 65 anni, e molti abbandonano la propria terra…L’agricoltura assorbe molto tempo e i giovani non hanno voglia di riprendere gli affari di famiglia. Per questo anche il numero di chi si dedica a questa attività è in decrescita. Egli ha allora incoraggiato i produttori della regione a coltivare le sue uve, convertendoli al biologico per i suoi vini.