Produzione : Artigiani in difficoltà

Per poter realizzare nuovi progetti, i produttori devono mostrarsi inventivi nel trovare i finanziamenti.

In This Corner of the World ha potuto vedere la luce grazie al crowdfunding. / © Kôno Fumiyo/Futabasha/In this corner of the World Movie Part

Ci sono momenti in cui anche le migliori idee non possono realizzarsi a causa della mancanza di fondi e di sostegni. Nel mondo del cinema, in particolare, spesso è difficile vendere il proprio progetto a potenziali finanziatori. Per fortuna i creativi hanno oggi a disposizione nuove soluzioni per far conoscere il proprio progetto e così realizzarlo. Il film In this corner of the world, uscito a metà novembre, ne è un esempio. Realizzato da Katabuchi Sunao e prodotto da Genco, il film è ispirato dal manga omonimo di Kono Fumiyo. Il manga in questione racconta la storia di una giovane donna che si sposa e lascia Hiroshima per andare ad abitare nella città portuale di Kure durante la Seconda Guerra mondiale. Dopo aver lottato per diversi anni per poter finanziare il film, i produttori hanno finalmente deciso di fare ricorso al crowdfunding, un metodo poco comune in Giappone per questo tipo di progetti. L’iniziativa ha avuto un enorme successo: 3374 aderenti – un record nel paese – hanno permesso di raccogliere l’80% in più rispetto ai 20 milioni di yen previsti. Maki Taro, patron di Genco, ci ha raccontato com’è andata.

Come ha inizio il progetto?
Maki Taro: Il tutto comincia nel 2010. Katabuchi Sunao incontra Kono Fumio e ottiene la sua approvazione per l’adattamento cinematografico del suo manga. Ma risulta molto difficile trovare fondi per il film, poiché la storia non è né facile, né d’impatto immediato. Mi viene chiesto di far parte del progetto nel gennaio 2013. La sceneggiatura e lo storyboard erano già terminati. Dopo numerose difficoltà, alla fine riusciamo a concludere il film in anticipo, quindi ci occupiamo della distribuzione e della pubblicità.

Perché pensavate che questo film valesse tanti sforzi nonostante le difficoltà incontrate?
M. T.: Volevo soprattutto far conoscere Katabuchi a un pubblico più vasto. Il suo lavoro precedente, Mai Mai Miracle (uscito in DVD presso Kaze nel 2010), non ha avuto un gran successo nonostante si tratti di un anime magnifico e di una storia meravigliosa. Ero persuaso che questo regista fosse in grado di creare un grande film il cui successo non si sarebbe limitato al solo mondo dei fan dell’animazione.

Quali sono state le sfide principali?
M. T.: Il finanziamento si è trasformato presto in un’autentica battaglia. Nonostante In This Corner of the World fosse un manga conosciuto e già adattato per la televisione, si tratta di una storia atipica per un anime. Non è un’avventura che si svolge in un universo parallelo. Non ci sono né robot, né eroine dotate di poteri magici, né super eroi. Il recente crollo del mercato del DVD e lo stato caotico del sistema degli incassi nel settore hanno poi probabilmente avuto un ulteriore impatto negativo sul destino del film. Abbiamo avuto la fortunata idea di osare il crowdfunding.
Durante un certo periodo avevo studiato questo nuovo metodo di finanziamento partecipativo, ma devo ammettere che mai avrei immaginato che il nostro film potesse attirare fondi a sufficienza e raggiungere così il successo.
Solo ora prendo atto che il progetto è andato ben oltre l’universo dei fan di Kono e di Katabuchi. Questo sentimento d’attesa è stato alimentato dal fatto che tutta questa gente era impaziente di vedere finalmente un film di animazione atipico e originale. Tutti quelli che ci hanno sostenuto grazie al crowdfunding non volevano accontentarsi di una produzione simile a quelle già disponibili sul mercato. Volevano qualcosa di diverso. Hanno fatto sentire la loro voce grazie al contributo finanziario.