Luogo di nascita del mangaka Mizuki Shigeru, città portuale ricca di charme, rende omaggio ai suoi personaggi.
Durante la primavera del 2010, i giapponesi hanno seguito con passione una serie diffusa su NHK tutti i giorni alle otto del mattino. Intitolata Gegege no nyobo (La moglie di Gegege) si trattava dell’ adattamento televisivo dell’autobiografia di Mura Nunoe, vedova del celebre mangaka Mizuki Shigeru. Nel suo libro, Mura Nunoe raccontava i quarant’anni trascorsi a fianco di uno dei giganti del fumetto. Il successo della serie ha riacceso l’interesse del pubblico per l’opera di Mizuki e per i luoghi da lui frequentati nel corso della sua vita.
In Europa, il pubblico ha scoperto la sua esistenza nel 2007, quando il suo manga NonNonBa to ore ha ottenuto il Gran Premio del Fumetto al festival di Angoulême. Questa consacrazione internazionale ha permesso a coloro che avevano sempre ostentato un’attitudine scettica verso i manga, di scoprire un universo unico e originale, fatto di storie insolite, popolate da personaggi stravaganti, in particolare mostri e fantasmi, retaggio della cultura popolare e del folklore giapponese. Per convincersene, basta osservare le opere dell’artista Toriyama Sekien (1712-1788), che ha avuto l’iniziativa di recensire tutti i mostri giapponesi nel suo celebre Gazu hyakki yako (La parata notturna illustrata dei cento demoni) apparso nel 1776. Lo scrittore irlandese Lafcadio Hearn ha permesso all’Occidente di scoprire l’affettuosa relazione che i giapponesi intrattengono con mostri e fantasmi grazie all’opera Nel Giappone spettrale (1899) e Kwaidan (1903), mentre l’etnologo giapponese Yanagita Kunio, influenzato dai lavori di Hearn, si è lanciato, qualche anno dopo, in una ricerca minuziosa volta a identificare tutte le storie di mostri presenti nel folklore locale.