Da Yokai Manju (Manju mostruosi) si vendono manju (piccoli pani farciti con la pasta di fagioli rossi) realizzati con degli stampi raffiguranti i personaggi di Kitaro. Situato proprio davanti al museo dedicato al mangaka e al suo universo di mostri, Yokai Manju riscuote un gran successo. Per molti, le scatole riempite di queste prelibatezze, avvolte nella speciale carta Kitaro, rappresentano il regalo ideale da portare a casa dopo il loro passaggio nella Mizuki Shigeru road. Come souvenir alternativo, ci sono poi sicuramente le foto della sorgente dei kappa (kappa no izumi), dove si può vedere Kitaro intento a imitare il Manneken-pis suscitando l’ilarità dei visitatori, o ancora, le immagini dei “magazzini” dei mostri (yokai soko), le cui pareti sono ricoperte di magnifici affreschi ispirati naturalmente ai personaggi “mostruosi”. Prima di lasciare i luoghi, non bisogna dimenticare di fare un salto all’ufficio postale, qui le vostre lettere saranno affrancate con francobolli originali. Se qualcuno teme di vivere a Sakaiminato una sorta di “overdose” di mostri, può esserne certo. La città dispone di molte attrattive che giustificano ampiamente il soggiorno di una giornata o due trascorsi sul posto. Dopo aver lasciato la Mizuki Shigeru road e visitato il museo eponimo, basta dirigersi a sinistra per ritrovarsi sul bordo del canale che attraversa la città fino al mare. Sakaiminato è in effetti una città portuale, una delle specialità più famose è il granchio rosso delle nevi, qui si concentra infatti il 60% della produzione in Giappone. Inutile dire che la cucina locale vale il viaggio. Ogni anno, a metà ottobre, ha luogo il festival dei prodotti del mare (Suisan Matsuri). Il cuore dell’evento è il mercato del pesce, un luogo emblematico per rendersi conto dell’animazione che caratterizza la vita cittadina. Al mattino presto, durante la festa, viene servita una deliziosa zuppa di granchi che si degusta secondo le usanze del folklore locale. Oltre al granchio, Sakaiminato produce una grande quantità di sgombri. L’autunno e l’inverno rappresentano i momenti migliori per apprezzare questo pesce le cui carni sono in questo periodo particolarmente grasse. Il sabamisoni (stufato di sgombro al miso) è particolarmente delizioso, i numerosi piccoli ristoranti della città servono poi mille altre specialità a base di pesce. Se non potete recarvi a Sakaiminato in autunno (e sarebbe un peccato), tentate di programmare il viaggio in primavera, altro momento propizio per godere delle ricchezze della città. È una stagione piacevole dal punto di vista climatico e una passeggiata fino al parco Daiba, in fondo al corso del canale, vi permetterà di ammirare i 350 ciliegi in fiore che circondano il faro in legno costruito all’inizio del secolo scorso. La vostra escursione può proseguire poi verso l’area verde che costeggia il lungomare fino a un altro parco, quello di Yume minato, dove si trova l’ennesima attrazione della città: la Torre Yume minato. In cima a quest’ultima, un osservatorio permette di ammirare i magnifici paesaggi che circondano il porto. Per concludere, una breve visita alla sorgente di acqua calda termale, situata all’ingresso della torre, vi rilasserà e porrà nelle migliori condizioni per approfittare dei ristoranti della città, pronti a risvegliare le vostre papille. Dopo una notte di sonno ristoratore, magari a tratti agitato dalle creature di Mizuki Shigeru, potrete riprendere il vostro cammino alla scoperta della ricchezza del folklore nipponico.
Gabriel Bernard
Per arrivare
Sakaiminato si trova a più di 900 km a ovest di Tokyo. Il mezzo più rapido per raggiungere la città è l’aereo (80 minuti di volo). In partenza da Haneda (5 voli al giorno) si arriva a Yonago. Da qui si raggiunge Sakaiminato in treno (40 minuti). L’autobus è una soluzione alternativa low cost (11 ore di tragitto, 1 partenza al giorno). Partendo da Osaka, si può prendere il treno (3h30) o l’autobus (3h30 fino a Yonago, 18 partenze quotidiane).