Il Museo Chiossone espone fino al 13 gennaio 2019 Cibo per gli Antenati, Fiori per gli Dèi. Trasformazioni dei bronzi arcaistici in Cina e Giappone. Il museo genovese custodisce le collezioni d’arte giapponese e cinese del professor Edoardo Chiossone e consentono di studiare sia la storia dell’arte giapponese sia le relazioni culturali e artistiche fra Cina e Giappone. A questo riguardo la collezione di manufatti in bronzo e metallo è particolarmente importante: i pezzi arcaistici cinesi databili dalla dinastia Song Meridionale (1127-1279) fino alla fine del secolo XIX, importati in Giappone a cominciare dal periodo Muromachi (1393-1572), documentano sia il plurisecolare interesse cinese per le antichità, sia il gusto giapponese, coltivato dall’aristocrazia militare e dai maestri del tè, di collezionare vasi cinesi in bronzo per comporre i fiori.
I bronzi cinesi in stile arcaistico importati nell’arcipelago giapponese dal secolo VII fino al XIX erano destinati essenzialmente alla corte imperiale, ai grandi monasteri buddhisti e, dalla fine del secolo XIII in avanti, anche all’aristocrazia militare. In Giappone queste opere d’importazione appartenevano alla speciale categoria dei karamono kodo, ‘oggetti cinesi in bronzo’ avidamente ricercati, collezionati e custoditi dall’élite politica durante i periodi Muromachi (1393-1572), Momoyama (1573-1600) ed Edo (1600-1868).
Piazzale Giuseppe Mazzini 4, Genova
Martedì-venerdì 9:00-18.30; sabato e domenica 9.30-18.30 lunedì chiuso