Sebbene manchi delle attrattive tipiche
delle grandi città del Giappone, la cittadina non manca di idee per sedurre i visitatori.
Se Tôkyô e le altre grandi metropoli giapponesi sembrano a priori non soffrire del calo di popolazione che tocca attualmente il paese, non si può dire altrettanto per le regioni rurali.
Le cifre sono sotto gli occhi di tutti e sono implacabili: innumerevoli villaggi e cittadine di provincia si stanno spegnendo rapidamente nell’insieme del territorio nazionale. La città di Sanjô (accanto a quella di Tsubame), situata a una sessantina di chilometri dalla tentacolare città di Niigata, fa parte di quei posti in passato prosperi ma diventati in meno di vent’anni degli “shutter gai”. L’immagine che si cela dietro a questa espressione è forte: “città della cortina di ferro”.
In altri termini, la formula fa riferimento agli shoten gai (quartieri commerciali), polmoni delle città del paese, e designa quei centri urbani dove ormai sono sempre più numerosi i negozi dalla serranda chiusa. Una semplice passeggiata nel centro città di Sanjô – in passato molto animato – potrebbe far cadere in depressione anche il più ottimista dei turisti. Sanjô ha ormai tutti i sintomi di una città fantasma: il municipio ha recensito circa 100 000 abitanti e quando ci si allontana un po’ dal centro, l’impressione di deserto si amplifica ancora di più. Le case abbandonate dopo il decesso dei loro proprietari si contano a decine. Dov’è la gente? Dov’è finita la gioventù di Sanjô? “Sono tutti nel Kansai (la regione di Osaka) o nel Kantô (regione di Tôkyô)” precisa un anziano stupito di vedere uno straniero passeggiare lì…