Intervista : Una coscienza sempre viva

Neko no ouchi [La casa dei gatti, inedito in italiano], Edizioni Kawade Shobo Shinsha, 2016, ¥1620

Ha quindi l’intenzione di scrivere qualcosa sulle Olimpiadi del 2020?
Y. M.: Il mio romanzo JR Ueno Eki Koenguchi racconta le vicende di persone provenienti dalla poverissima regione di Tohoku. Queste persone hanno lasciato le loro case per lavorare alla preparazione dei primi Giochi Olimpici organizzati a Tokyo, nel 1964. Questi lavoratori sono stati sfruttati e poi abbandonati, diventando così dei senzatetto. Oggi, molti fra quelli che lavorano sui cantieri edili nel Tohoku, sono attratti dai siti olimpici per via dei salari più alti. A causa di ciò, ci sono carenze di manodopera per la ricostruzione e per la decontaminazione della regione. Si è dunque obbligati ad assumere manodopera proveniente da regioni dove gli stipendi sono ancora più bassi come a Nishinari (Osaka) o a Okinawa. È probabile che molti fra questi lavoratori, non assicurati, privi di un appoggio famigliare o indeboliti da una salute precaria diventeranno in futuro dei senzatetto. A Minami Soma, oggi, non è raro vedere questi lavoratori migranti varcare la soglia di un ospedale per un consulto, e fuggire quando è ora di pagare la prestazione medica. Molti cadono nella spirale dell’alcolismo e questo compromette l’ordine pubblico. È un male per la regione, ma al tempo stesso non posso impedirmi di essere triste per questi uomini. Alcuni muoiono sul lavoro. Quando accade, nessuno viene per reclamare le ceneri dopo la cremazione. C’è un tempio vicino a casa mia che è diventato, come altri templi di Minami Soma, l’ultimo luogo di riposo per questi lavoratori migranti, i più poveri del paese. Voglio scrivere su questo argomento, dopotutto fa parte del corollario ben reale dei prossimi Giochi Olimpici.

Intervista realizzata da Hara Satomi