Scoperte : Alla fine della Via della Seta

Gli appassionati di attività sportive potranno partire alla scoperta dei dintorni in kayak. / Obama

All’epoca, questo importante luogo strategico per gli scambi commerciali era anche il porto più vicino geograficamente alle antiche capitali Nara e Kyoto. La baia su cui si affaccia permetteva di approvvigionare in abbondanza le ricche città di pesce squisito.
Obama era anche il punto di partenza di quello che viene chiamato in Giappone il Saba Kaido, la “via dello sgombro”, un percorso di circa 75 chilometri che raggiungeva la capitale imperiale e che è stato riconosciuto come patrimonio nazionale nell’aprile 2015. Bisogna ammettere che la sua storia è unica. Durante l’epoca Heian (794-1185), lo sgombro di Wakasa veniva salato e poi trasportato giorno e notte, a spalle o grazie all’ausilio di cavalli, verso i grandi centri. Si praticava una sorta di staffetta lungo tutto il difficile cammino, perché il pesce raggiungesse rapidamente il mercato di Kyoto all’alba. Poco importavano le stagioni e il clima spesso rude nella regione in inverno. Il percorso toccava la costa ovest del lago Biwa, poi i villaggi di Kutsuki, Ohara, Yase, per infine arrivare a Kyoto. I più avventurosi fra i viaggiatori possono tuttora percorrere l’itinerario come nel passato: lungo tutto il sentiero è ancora possibile vedere le indicazioni e altre testimonianze dell’epoca.
Questa strada storica ha senza dubbio contribuito all’ascesa della reputazione gastronomica della regione di Wakasa, rinomata a livello nazionale. Le specialità di Obama hanno addirittura ricevuto la distinzione suprema di capitale del Miketsukuni, ovvero sono considerate degne di essere servite alla tavola della famiglia imperiale.
Ancora oggi, i giapponesi accorrono volentieri nella regione per gustare le specialità della cittadina. Lo sgombro, crudo o alla griglia, il fugu (pesce palla), ogni genere di prodotto ittico come le ostriche, i frutti di mare, i namako (cetrioli marini), il karei (pesce locale dalla forma piatta, salato e fatto seccare) sono particolarmente conosciuti e ricercati. La città è famosa anche per la qualità del suo riso, delle sue prugne salate umeboshi e della sua selvaggina (capriolo e cinghiale).
Lo sgombro di Obama resta un piatto emblematico della festa di Gion, a Kyoto, al punto che un altro matsuri (festa), più modesto, è organizzato a Obama nello stesso periodo, a metà settembre, in memoria del periodo fastoso del Saba Kaido. Il karei di Wakasa è ancora oggi offerto alla famiglia imperiale ogni anno.
Dopo l’isola di Kyushu, Obama è poi senza dubbio il miglior posto dove gustare il fugu. Nulla va sprecato in questo pesce prezioso, tutte le parti sono commestibili e ogni pezzo viene preparato diversamente: in sashimi, stufato, grigliato, in insalata, e così via… L’albergo del Sig. Kawahara propone un succulento pasto completo interamente consacrato al fugu. Per accompagnare il tutto, non bisogna esitare a chiedere un bicchiere di hirezake, un saké servito caldo con una pinna di fugu all’interno. Una delizia dal gusto delicato, leggermente affumicato, che reclama un bis.
Per chi vuole saperne di più sui dettagli della gastronomia locale, tutto è spiegato con dovizia di particolari presso lo Shokubunkakan della città, il museo interamente dedicato ai piatti della regione.